L’Àgone

Perché si viene convocati su Èilean? Eruditi di ogni mondo ne hanno discusso per millenni, addivenendo a molte conclusioni diverse senza poterne confermare empiricamente alcuna. Quel che è certo è che si combatte. Ogni cosa viene ottenuta attraverso una forma di scontro, di tenzone, di certame.
Il Premio? Energia che prende la forma di Grandi Cristalli luminosi chiamati “Archèios”. Questi cristalli vengono conferiti ai più meritevoli, i quali poi potranno fregiare il proprio nel donarli ai propri Signori su Èilean, i Superni. Tutto ruota attorno a questo in una danza che sarebbe perfetta ed eterna se non fosse per la presenza del Caos.
Ciascun ordine è guidato spiritualmente da un Superno: un convocato particolarmente indicato ad ospitare in sé una porzione del compendio di Valori dell’ordine che presiede. Questa porzione di valori viene selezionata dai convocati dell’ordine nell’atto di richiamare il Superno attraverso un Rito di Convocazione. Gli ordini cominceranno la contesa vera e propria una volta evocati i rispettivi Superni. L’energia da essi guadagnata andrà ad alimentare così i propri Superni, e questi l’utilizzeranno per propagare in ogni diramazione di Yggdrasil la risonanza dei valori che rappresentano. Arbitri di questa contesa sono l’Araldo, i Guardiani e l’Obelisco stesso.
Gli Archèios si guadagnano vincendo. Ogni gesto è importante su Èilean, ma affrontare e vincere i campioni degli altri ordini è fondamentale per sostenere il proprio Superno nell’Àgone per diventare Varelsen e condizionare il Multiverso con la predominanza dei propri Valori.
Le sfide che possono essere sostenute sono soggette alle regole ferree di Èilean e sia i Guardiani che l’Obelisco saranno spietati nel farle rispettare. Le sfide verranno generate dal potere dell’Obelisco che convocherà appositamente abitanti del Multiverso o li selezionerà tra i già presenti istruendoli poi a dovere sul come condurle. Oppure, una sfida può essere ideata direttamente da un Ordine che la può porgere ad uno o più altri Ordini. In palio ci deve sempre essere un Archèios che sarà generato dall’Obelisco, ma gli Ordini possono alzare la posta inserendo altri beni o accordi che i perdenti saranno costretti a rispettare, pena l’ira dell’Obelisco e dei Guardiani. Le condizioni di una sfida porta da un Ordine devono essere concordate da tutti gli Ordini che accettano di parteciparvi. Gli accordi devono essere siglati su carta in calce alla quale andranno le firme degli Ambasciatori o di qualcuno da loro delegato e dovranno contenere anche doviziosa descrizione delle condizioni addizionali in palio. L’accordo poi dovrà essere depositato ai piedi dell’Obelisco.
Le sfide possono riguardare qualsiasi cosa. Ciascun Ordine può proporne fino a tre al giorno, e può rifiutarne fino a tre al giorno. Se almeno due Ordini compreso il proponente accettano le condizioni della sfida, questa è valida e l’Obelisco disporrà che i Guardiani la arbitrino con la loro proverbiale imparzialità. Nelle contese vale tutto. Tutto può essere oggetto di contesa, persino gare artistiche, culinarie, di forza fisica o di agilità.

La Retribuzione

Seguendo un criterio di assoluta casualità, l’Obelisco prende improvvisamente a pulsare di luce cangiante. Quello è il delicato e nevralgico momento della Retribuzione. I guardiani si dispongono attorno all’Obelisco e domandano che ciascun Ordine consegni loro i propri Archèios. Non c’è alcuna garanzia né salvacondotto per questi potentissimi cristalli, che attireranno necessariamente l’attenzione dei servi del Caos, sempre assetati di potere. Oltre al Caos, gli Archèios possono essere sottratti da chiunque e non è raro che gli Ordini schierino le loro forze al completo per impedire agli altri di sottrarglieli o persino di ostacolarne la consegna. Il momento della Retribuzione è un momento molto delicato e molto raramente pacifico. Durante la Retribuzione i Guardiani dichiareranno anche i detentori del dominio sulla Forgia delle Anime e sul Tavolo Alchemico che guadagneranno un Archèios in più, in quanto il presiedere a simili oggetti è dimostrazione di forza e supremazia. Entrambi gli oggetti torneranno quiescienti immediatamente dopo la Retribuzione e andranno nuovamente conquistati.

Il Varelsen

Il Superno che avrà acquisito maggiore potere entro la fine dell’Anno Universale (unità di misura con il quale si scandisce il susseguirsi delle convocazioni su Èilean) diventa Varelsen, ovvero il Principe di Èilean. Il superno che alla fine di ogni convocazione avrà acquisito meno energia, invece, corre dei seri rischi. L’Obelisco infatti regola il quantitativo di Antico Potere dei Superni in base all’energia che questi ricevono e, per evitare che perdurino “rami” malati e deboli, toglie al più debole dei Superni la resistenza verso gli influssi del Caos.

Il Superno Ultimo

L’Ultimo quindi rischia di essere corrotto, e via via che concluderà convocazioni con il minor potere tra i Superni, rischierà di essere corrotto sempre più profondamente e senza rimedio. Eliminare la corruzione da un Superno è possibile, ma non è affatto semplice. La prima cosa da comprendere è l’effettiva avvenuta corruzione, e in tal caso, quale frazione spirituale del Superno è stata toccata dal Caos. Successivamente è necessario affrontare la corruzione che alberga nel Superno Ultimo nel modo più adatto. Il da farsi varia da caso a caso, e solo i convocati dell’Ordine Ultimo potranno comprendere e riuscire nella purificazione. Si ipotizza che questo meccanismo sussista per rimuovere da Yggdrasil le energie propagate dai Superni che incarnano le combinazioni di Valori meno efficaci e potenti. Se un Superno Ultimo dovesse venire corrotto oltre ogni possibilità di purificazione, questo perderà il suo status di Superno dell’Ordine che lo ha originariamente evocato, e diventerà un elemento del Caos di rango proporzionale al suo potere, ma mai inferiore a quello di Generale.


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